Falsi miti su protezione solare e abbronzatura

Falsi miti su protezione solare e abbronzatura

Quando si parla di tintarella, le informazioni che si rincorrono sono indubbiamente tante. Non tutte, però, sono corrette. Esistono, infatti, diversi falsi miti che è opportuno sfatare. Scopriamone alcuni nelle prossime righe.

Se ci sono le nuvole, è possibile non mettere la protezione solare

A tutti è capitato di recarsi comunque al mare in un giorno nuvoloso. Dopotutto, se non piove, ci si può comunque godere la spiaggia. In questi casi, tantissime persone pensano di non dover mettere la protezione.

Nulla di più sbagliato! Non importa che si opti per un prodotto come rilastil protezione 50 viso, ideale per chi ha fototipi superiori al primo, o per una soluzione adatta a diverse esigenze: l’importante è proteggersi. I raggi UV, infatti, sono in grado di passare oltre le nuvole. La peculiarità in questione riguarda in particolare i raggi UVA.

Sì, hai capito benissimo: il tempo non deve ingannare. Anche quando il sole non batte, è fondamentale utilizzare la protezione solare.

Una protezione con SPF alto non permette di abbronzarsi

Anche la protezione solare con SPF più alto non è in grado di schermare totalmente i raggi solari. Ecco perché non bisogna preoccuparsi per l’abbronzatura: anche se si ha bisogno di applicare una protezione particolarmente alta, si può comunque arrivare, a fine vacanza, con una tintarella piacevole.

Abbronzarsi prima di andare al mare previene le scottature

Fino a qualche anno fa, si credeva che abbronzarsi prima di andare al mare o prima di esporsi al sole in montagna – sì, anche in quota bisogna utilizzare la protezione – permettesse di prevenire le scottature. Non a caso, nei decenni passati andava di moda “preparare” la pelle con delle lampade.

Oggi come oggi, sappiamo per fortuna che in tutto questo non c’è nulla di vero e di salutare per la pelle

L’unica alleata contro le scottature è la protezione solare, che deve essere specifica per il viso e per il corpo. Il prodotto va applicato ogni giorno, 15/30 minuti prima di esporsi alla luce solare.

Per avere maggiori certezze di non scottarsi, è importante rimettere la crema ogni due ore e applicarla nuovamente dopo aver fatto il bagno.

L’utilizzo di solari impatta sulla sintesi di vitamina D

La vitamina D è un nutriente fondamentale per il nostro benessere. Dal punto di vista chimico, può essere definito come un pro ormone. I suoi benefici sono numerosi e riguardano, tra i vari aspetti, l’ottimizzazione dell’efficienza del sistema immunitario, ma anche il benessere delle ossa.

La vitamina D è nota anche come vitamina del sole in quanto l’esposizione ai raggi UV ne ottimizza la sintesi. C’è chi pensa che passare del tempo sotto al sole con la protezione possa inibirne la produzione. Non è assolutamente vero!

In caso di carenze di vitamina D, non bisogna certo smettere di utilizzare la protezione se ci si espone al sole, ma contattare il proprio medico di fiducia.

Chi ha la pelle scura, non ha bisogno di protezione

Pure in questo caso, abbiamo a che fare con un pericoloso falso mito. La protezione, infatti, non serve solo a prevenire le scottature, ma anche a tenere sotto controllo il fotoinvecchiamento, che riguarda tutti, e l’azione dei radicali liberi. La protezione solare, a prescindere dal fototipo che si ha, è preziosa dal punto di vista della prevenzione del cancro alla pelle.

Lo scrub danneggia l’abbronzatura

Lo scrub, trattamento estetico che si consiglia di eseguire una volta alla settimana, non danneggia l’abbronzatura. Anzi, il contrario! Eliminando le cellule morte, è possibile favorire una tintarella decisamente più uniforme.

I solari sono caratterizzati dalla presenza di sostanze pericolose

Premettendo il fatto che è sempre importante leggere l’INCI dei prodotti, è bene ricordare che, se ci si focalizza su brand rinomati, non c’è nulla da temere dal punto di vista della qualità e della sicurezza.

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