Oggi ho deciso finalmente di parlarvi della mia esperienza relativa al passaggio totale dai cosmetici classici, ai cosmetici eco-bio per la cura del viso, del corpo, delle mani e dei capelli.
Oltre a voler essere un resoconto relativo alla mia esperienza di passaggio verso la cosmetica eco-bio, questo articolo desidera sfatare, per quanto possibile, tutte le dicerie che spesso le grandi case cosmetiche classiche divulgano erroneamente per mantenere occulto e distante il vero consumo consapevole.
Il mio approccio alla cosmesi eco bio!
Ho iniziato ad approcciarmi alla cosmetica eco-bio davvero per caso, sicuramente inconsapevole del mondo verso il quale mi stavo affacciando ed all’inizio, come sempre quando ci si approccia ad una tematica nuova, ho sicuramente fatto molti errori di valutazione in merito.
Ho iniziato a ricercare prioritariamente prodotti per la cura dell’acne, problematica cutanea da cui ero affetta.
Non ho mai diffidato di ciò che iniziavo a scoprire sulla dannosità di certi ingredienti contenuti nell’Inci, cercando sempre d’informarmi meglio prima d’esporre ogni personale opinione.
Ora che è passato molto tempo da quando ho scoperto l’eco bio, ho ricevuto grandi soddisfazioni: la mia pelle è rinata e lo stesso i miei capelli!
Non ho più toccato i cosmetici tradizionali ed ho voluto aprire il nostro negozio di cosmetici bio PrimoBio per portare avanti il mio sogno e progetto: informare quante più persone possibili su quanto siano dannosi per la pelle i cosmetici tradizionali!
Interessi di mercato o di pelle?
Mi sono stupita sicuramente, poiché mi sono resa conto in prima persona che ciò che offre il mercato al consumatore “ignorante” è davvero una vasta gamma di prodotti di bassa qualità, venduti perché economici e non certo perché benefici. L’idea di aprire un blog è nata dunque da queste scoperte e dalla volontà di divulgarle il più possibile, arrivando a rendere consapevoli di questi giochi di mercato tutti quelli che avrei potuto raggiungere. Sono sempre stata consapevole dei limiti che avrei dovuto purtroppo impormi per evitare inutili e dispendiose battaglie legali con i grandi colossi delle aziende cosmetiche e farmaceutiche che da anni continuano a prendersi gioco dei propri clienti e consumatori, mettendo a rischio la loro salute e danneggiando altresì animali ed ambiente ed ho optato per articoli informativi neutri, privi di grandi accuse dirette verso le aziende stesse. Solo in questo modo ho pensato, sarei riuscita a raggiungere davvero il mio scopo ovvero informare tutti il più possibile sui danni della cosmetica classica.
Non avrei mai immaginato di vedere il mio sogno così realizzato ed ancor oggi, ogni vostro singolo ringraziamento è per me fonte di enorme soddisfazione. Vedo infatti Biomakeup come la concretizzazione di un personale desiderio: condividere con quante più persone possibili tutte le mie scoperte ed aiutare le persone (nel mio piccolo ovviamente) a divenire più consapevoli e coscienti dei loro acquisti. Non spingo nessuno ad acquistare i cosmetici eco-bio. Io informo soltanto, le conclusioni poi le trae ciascuno singolarmente, tenendo in considerazione le proprie esigenze e la propria salute che è un bene davvero prezioso da salvaguardare con estrema attenzione.
I primi ingredienti che ho iniziato ad escludere per la loro dannosità sono stati sicuramente i petrolati, sostanze derivanti dalla raffinazione del petrolio e spesso impiegate per le loro fasulle ed apparenti proprietà nutrienti ed ammorbidenti. Subito successivamente ho iniziato ad eliminare i siliconi, i tensioattivi chimici, i parabeni, i sali d’alluminio, la formaldeide ed i suoi cessori ed altre note sostanze dannose.
Molte aziende difendono l’inserimento di tali sostanze nelle proprie formulazioni a spada tratta. Io personalmente continuo a pensare che non vi sia motivazione che tenga nel momento in cui tali ingredienti vengono inseriti nei prodotti che giornalmente andiamo ad applicare su viso, corpo e capelli con conseguenze non certo positive come possiamo ben tutti immaginare. Provo dunque pena per tutti coloro che trovano, consapevoli della dannosità di tali sostanze, aspetti positivi e giustificazioni nel perpetrare l’impiego delle stesse, riducendo la cosmetica eco-bio a semplice vizio e moda passeggera.
Oltre a danneggiare la salute personale, i cosmetici classici comportano molto spesso crudeli test sugli animali, inutili e davvero disumani a parer mio. Non è vero che i test sugli animali sono “necessari”. I produttori di cosmetici eco-bio non hanno bisogno di effettuare questi test perché le sostanze naturali non inducono cecità, malformazioni, allergie e sfoghi cutanei, tumori, disfunzioni ghiandolari ed organiche e perfino la morte in taluni casi. Perché questi test si rendono necessari per i cosmetici classici? Perché le sostanze chimiche possono avere questi effetti sull’organismo sia nel breve che nel lungo termine. Però purtroppo noi siamo una società del “qui ed ora” che considera unicamente ciò che avviene nel presente o al massimo nel futuro prossimo, senza valutare con puri criteri non commerciali ed economici, ciò che potrebbe verificarsi a seguito del contatto quotidiano tra pelle e sostanze dannose. E se qualche ente di ricerca timidamente avanza una simile idea anti-conformista, ecco subito che viene messo a tacere più o meno definitivamente.
Per confondere ed ingannare ancor più il consumatore, le grandi aziende cosmetiche hanno recentemente “occupato”, utilizzandolo impropriamente, il termine “naturale” applicandolo a prodotti che con la natura davvero non hanno nulla a che fare. Ecco dunque che è sorto il nuovo termine “eco-bio”, applicabile unicamente (secondo la normativa vigente) a prodotti e formulazioni contenenti un minimo d’ingredienti naturali pari al 95% di cui almeno il 10% proveniente da agricoltura biologica. Fortunatamente esistono enti di controllo quali ICEA ed ECOCERT (per citare i più famosi) che si occupano di porre in essere rigidi controlli a garanzia del consumatore che partono dalla selezione delle materie prime all’ottenimento del prodotto cosmetico finito e riguardano altresì la composizione del packaging e l’assenza di test sugli animali. Per una maggiore sicurezza sarebbe bene appoggiarsi unicamente ad aziende che espongono i simboli delle certificazioni però è anche vero che molte di esse non hanno, soprattutto in un periodo di crisi economica, le finanze necessarie per assicurarsi queste certificazioni, pur proponendo ai consumatori dei cosmetici sinceramente eco-bio.
Cosmetici eco bio: falsi miti e credenze sbagliate!
In questo anno e mezzo di passaggio, molto spesso mi è capitato di sentire commenti ed asserzioni per nulla veritieri rispetto alla cosmetica eco-bio ed altrettanti falsi miti sulla cosmetica classica. Ho deciso di parlarvene brevemente ora per puntare ancora una volta l’attenzione sulla carente informazione che purtroppo abbonda sull’argomento, portando le persone a credere anch’esse a ciò che le grandi aziende diffondono nel timore di veder danneggiato il loro patrimonio economico.
Una delle più sconcertanti affermazioni relative alla cosmetica eco-bio è che rispetto alla cosmesi classica induce maggiori allergie e sensibilizzazioni. Ciò non è assolutamente vero considerato che le formulazioni dei cosmetici eco-bio spesso non contengono profumazioni proprio per minimizzare il rischio allergico ed ove le contengano, esse sono derivanti da oli essenziali che risultano fonte d’allergia solo su persone peculiarmente intolleranti nei confronti della specifica sostanza. Lo stesso non può essere affermato per la cosmesi classica, ricca di profumazioni sintetiche e relativi allergeni. Seconda falsa informazione diffusa sui cosmetici eco-bio è la diffidenza relativa ai loro effettivi poteri ed alla loro reale efficacia. Questo è un pregiudizio che ho visto concretamente sulla maggior parte dei miei conoscenti e familiari, convinti che un prodotto naturale non funzionasse tanto quanto uno chimico. Un semplice esempio esplicativo può essere fatto sugli shampoo eco-bio, spesso considerati poco capaci di detergere e lavare in effettivo. Io stessa sono la dimostrazione che ciò non è vero e addirittura ho riscontrato che, nell’esempio specifico, è vero proprio il contrario. I capelli lavati con uno shampoo eco-bio non solo risultano davvero detersi ma permangono puliti e profumati più a lungo. Questo principalmente perché i tensioattivi chimici tendono a risultare troppo aggressivi sulla cute, seccandola e stimolando le ghiandole sebacee in essa presenti a produrre maggiore sebo sporcando di più la chioma. Un’altra frase spesso diffusa e sempre relativa ai prodotti per capelli è che i siliconi rendono davvero più bella la chioma ristrutturando il fusto capillare, salvo affermare dopo alcuni mesi che la chioma risulta molto più secca, sfibrata e ricca di doppie punte. Tutte coloro che affermano ciò non riescono, a mio avviso, a rendersi conto che l’effetto dei siliconi è soltanto apparente e immediato. Nel lungo termine, i siliconi tendono ad isolare il fusto capillare inibendo qualunque passaggio di sostanze nutrienti e tendendo a seccare la chioma e indebolirla aumentando l’insorgenza di doppie punte. Altra pericolosa falsa informazione, che ho spesso sentito ribadire con forza, si basa su una malriposta fiducia nelle aziende cosmetiche classiche, la quale porta ad affermare che non è possibile che sia consentita la diffusione di cosmetici che non contengono sostanze benefiche per la pelle. Questa affermazione si smentisce facilmente se si pensa che alle aziende cosmetiche e all’intero sistema economico in generale, ciò che interessa solamente è inseguire la logica del maggior profitto. Un ennesimo falso mito è che i cosmetici d’alta profumeria, notoriamente costosi, siano necessariamente migliori a livello di Inci rispetto a quelli di marche low cost. Anche questo non è assolutamente vero: controllate gli ingredienti e vi renderete conto che anche prodotti che costano cento euro non escludono dalle formulazioni paraffine e petrolati. Ultima delle più frequenti false affermazioni sulla cosmetica eco-bio è che sia necessariamente ed esclusivamente più costosa della cosmetica classica. Non è sempre vero: esistono prodotti economici e contemporaneamente eco-bio, come spesso ho cercato di dimostrarvi nei miei articoli.
Purtroppo questi sono soltanto alcuni dei falsi miti diffusi tra la popolazione in ambito di cosmesi classica ed eco-bio. Esiste altresì una fascia di persone che non è nemmeno lontanamente consapevole della presenza d’ingredienti tossici ed inquinanti nei comuni prodotti che fiduciosamente si spalmano con costanza sulla pelle e sui capelli.
Il compito di diffondere l’informazione è anche vostro: condividete questo articolo e contribuite nel vostro piccolo al consumo consapevole. Sono certa che quest’articolo avrà mosso dentro di voi molte idee e contributi alla discussione. Vi chiedo gentilmente di condividerli, basta un commento o una e-mail di poche righe per iniziare un vivace scambio di idee ed un confronto costruttivo.
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate ed inviate il link di quest’articolo a tutti i vostri conoscenti tramite e-mail o social network. Io ci tengo alla mia salute ed ho visto sinceri miglioramenti da quando sono passata all’eco-bio come spesso vi testimonio, e voi?
Vi mando un grande abbraccio e spero di avervi fornito degli spunti interessanti.
Al prossimo articolo!
Deborah
Bell’articolo
io mi sono incuriosita dei prodotti naturali due annetti fa!
Molto interessante l’articolo ! grazie deby!
grazie per questo bel post!io sono passata ai prodotti eco-bio soprattutto per la cura e detersione dei capelli.Dopo un periodo iniziale,circa due mesi,in cui i capelli apparivano assai difficili da gestire,e forse anche peggiorati a livello di luminosità e di corpo,finalmente hanno subito un cambiamento quasi incredibile.I capelli,grazie anche a vari impacchi casalinghi,hennè,maschere…,sono cambiati!più lucidi,lisci,e con una corposità che non ricordo di aver avuto se non nell’infanzia.Poi stupidamente ho riutilizzato dei prodotti con siliconi e gli effetti collaterali non si sono fatti attendere:sono a punto e a capo.adesso devo tornare a “disintossicare”i capelli.
Io mi sono ritrovata a provare il bio per curiosità e per necessità, ho la dermatite seborroica e nessun farmaco mi ha risolto il problema. Ora sono in una fase di passaggio tra prodotti commerciali e Bio e la mia pelle sta meglio. Chissà magari passerà del tutto ma di sicuro la mia pelle può solo ringraziarmi di aver preso questa decisione!
Vedrai che risolverai il problema con i prodotti Bio 🙂
Grazie mille Deby!!!!
Articolo interessante e soprattutto utile, anche io sto passando all’eco-bio e fino ad ora ho notato solo dei miglioramenti
Bellissimo articolo,grazie
io sto passando all’ecobio.. diciamo che ormai anzi il passaggio l’ho fatto. L’unica parte del mio corpo ad aver avuto reazioni (solo apparentemente) negative sono i capelli. Usare shampo e balsamo ecobio dopo anni ed anni di siliconi e tensioattivi mi ha dato un primo effetto “secchezza”, per fortuna poi rientrato dopo qualche tempo. Ancora devo trovare il “mio” balsamo.. ma presto spero di acquistare quello che mi hai consigliato!
con questo post mi rendo conto di essere davvero tanto ma tanto ignorante in materia..
Anche io mi sono accostata all’ecobio nello stesso modo. È tutto quello che cerco di spiegare ad amiche e familiari, prendo nota del link e condivido a più non posso, sperando abbiano un po’ di tempo e di pazienza per leggere queste verità importanti visto che come hai detto tu viviamo nella società del qui ed ora, e la preferenza per i siliconi nei prodotti per capelli ne è un grande esempio che anche io ho sperimentato purtroppo.
utilissimo !
Riguardo alcuni prodotti sono passata totalmente bio e soddisfatta di questo passaggio.. per altre cose, come ad esempio la cura del capelli, mi ritrovo a non sapere dove guardare per trovare la soluzione miglione per loro.. Gli shampii che ho provato non mi danno una sensazione di pulito, l’hennè neutro è stato un disastro, mai avuto capelli tanto stopposi.. Ho iniziato a fare delle maschere con l’amla e mi sto trovando bene, però vorrei tanto trovare anche uno shampoo che riesca a darmi quello che cerco
Prova a dare un’occhiata qui:
https://biomakeup.it/category/ecobio/haircare-ecobio/
Condivido pienamente quanto detto da te, cara Alessia
Anch’io sono passata alla cosmesi eco-bio da poco (meno di un anno) e devo diree che sono soddisfattissima. Tra l’altro anche la mia mamma si è decisa a provare prodotti eco-bio e cruelty-free e ne è rimasta entusiasta. Tutto ciò che dici tra le “falsità” è verissimo e mi è stato ripetuto non sai quante volte da una mia cara amica che studia scienze erboristiche ed è appassionatissima di queste tematiche. Gli shampoo con dentro “di tutto di più” danno nell’immediato un effetto setoso, lucente e tutto quel che vuoi, ma poi a lungo andare sono nocivi per il capello dato che non lo lasciano affatto traspirare. Quando sono passata a shampoo con ingredienti eco-bio non sapevo se l’effetto finale mi sarebbe piaciuto e invece non solo non ho notato effetti che non mi piacevano, anzi tutto il contrario: non devo lavare i capelli spesso e in più con questo prodotti mi restano morbidi e profumati! 🙂
da gennaio pure io sono passata alla cosmesi ecobio e a casa ho coinvolto tutti!La pelle ringrazia e inoltre ho scoperto marchi per il trucco non solo naturali ma spesso anche più economici di marchi molto più famosi ma dannosi per la pelle.
Io anche sono passata alla cosmesi ecobio e non tornerei più indietro per nessun motivo! C’è solo da guadagnarci!
grazie per averci raccontato la tua esperienza!
http://360io.blogspot.it/2012/10/risposta-biomakeup.html
utilissimo,grazie,lo farò leggere a tutte le mie amiche!