Hai le mani secche? Hai mai pensato che il problema sia il sapone che usi?
Ebbene si: la maggior parte dei saponi in commercio sono realizzati con tensioattivi industriali troppo sgrassanti per la nostra pelle come il Sodium Lauryl Sulfate.
Uno degli argomenti più interessanti nell’ambito della cosmesi fai da te è indubbiamente come fare il sapone in casa: ecco perché in quest’articolo desidero fornirvi una piccola guida di base per iniziare ad approcciare questo mondo e conoscerlo più da vicino.
La saponificazione è un mondo che personalmente affascina molto anche me: da sola finora non ho mai provato a creare un sapone fatto in casa partendo da ingredienti puri. Mi sono infatti sempre affidata a laboratori di saponificazione specifici come Aulina, che ha creato la linea di saponi idratanti di PrimoBio. Proprio per rispondere in modo professionale alla grande richiesta di post sull’argomento “come fare il sapone in casa”, mi sono affidata nelle mani di Patrizia Garzeno e Marina Tadiello le autrici dei testi più conosciuti sul sapone fatto in casa e del blog IlMioSapone.it.
Abbiamo instaurato una bella collaborazione al termine della quale abbiamo prodotto questa guida contenente le basi per iniziare a conoscere come fare il sapone in casa. I loro consigli mi sono stati davvero preziosi e spero che siano lo stesso anche per voi!
Fare il sapone in casa è uno dei più importanti gesti etici e di consumo critico. Scegliendo gli ingredienti più adatti alle singole esigenze e miscelandoli nel modo corretto tra loro, si riescono a creare dei saponi efficaci dal punto di vista detergente e gentili sulla pelle poiché privi di tensioattivi industriali ed aggressivi come SLS e SLES.
Il sapone di base si compone di tre soli ingredienti: acido grasso, alcale e acqua (solvente per l’alcale). La miscela di questi ingredienti avvia una reazione chimica di saponificazione che trasforma l’acido grasso e l’alcale in sali di sapone e rende quindi il prodotto in grado di detergere.
Fare il sapone in casa non è un processo complesso come si è soliti pensare. Ci sono dei criteri specifici da rispettare durante la saponificazione tra cui le accortezze per maneggiare e utilizzare la soda caustica (l’alcale più utilizzato per la produzione di saponi) e la conoscenza delle varie fasi della reazione chimica che s’instaura producendo questa tipologia di prodotti.
La forma più semplice di saponificazione è quella a freddo, che si sviluppa con il solo effetto della reazione, senza ausilio di fonti di calore esterne. La saponificazione a freddo sfrutta difatti il calore sviluppato nella reazione d’unione tra grassi e soda caustica, pesati nelle giuste quantità per combinarsi in modo efficace tra loro.
Come abbiamo già visto, ci sono tre soli ingredienti obbligatori nel sapone: acidi grassi, alcali e acqua. Una volta compresi i concetti di base del come fare il sapone in casa è possibile arricchire le proprie ricette, sostituendo l’acqua in tutto o in parte con infusi, succhi o altri liquidi ed addizionare fragranze e coloranti nonché additivi in grado di modificare la texture del prodotto finito.
Gli alcali utilizzati in passato erano le ceneri: generavano saponi molto pulenti e facilmente biodegradabili, ma mollicci a livello di texture e poco amici della pelle.
Oggi si utilizza la soda caustica (Sodium Hydroxide, NAoH) molto più efficiente ed efficace.
Si presenta sotto forma di scaglie o perle e per la saponificazione va sciolta aggiungendola ad acqua fredda o a temperatura ambiente. È importante maneggiare questo ingrediente con le dovute accortezze, ci vogliono guanti in plastica e occhialini protettivi per evitare che eventuali schizzi possano causare danni. Fondamentale inoltre è non versare mai acqua sulla soda, né utilizzare acqua calda per sciogliere la soda: sono due delle questioni importanti a cui bisogna prestare attenzione per utilizzare senza rischi quest’ingrediente.
Per usarla in sicurezza e capire come fare il sapone in casa nel modo corretto, fai riferimento al libro o al sito di Patrizia, Il Mio Sapone: Sicurezza, per il decalogo della soda caustica.
Sembra una parola estranea e complessa, ma per acidi grassi intendiamo anche i comuni oli già presenti nella tua cucina!
L’olio d’Oliva ad esempio, è un ottimo acido grasso che riesce a generare saponi pulenti e delicati, seppur non eccessivamente schiumosi. Non è comunque la schiuma a pulire, al contrario di quel che si pensa. Anzi, essa è data molto spesso da formule ricche di schiumogeni, inquinanti e aggressivi per la pelle. Tutti i grassi vegetali e animali sono adatti alla saponificazione. Ognuno però ha le sue peculiarità, tra cui il SAP (valore di saponificazione). È importante calcolarlo correttamente affinchè la ricetta del proprio sapone riesca bene, riuscendo a quantificare nel modo giusto anche la soda (bilanciandola quindi affinchè non sia aggressiva sulla pelle).
Patrizia mette a disposizione gratuitamente dal suo sito un calcolatore scaricabile per il SAP, puoi visualizzarlo qui:
SAPCalc, il file calcolatore di Patrizia.
Una volta apprese le tecniche di base, molte sono le varianti che si possono aggiungere. Colori diversi e varie sfumature, profumi e additivi variegati per modificare resa e texture del sapone sono solo alcuni dei miglioramenti e delle aggiunte possibili, tutte da sperimentare con creatività!
Noi preferiamo sempre ingredienti di origine naturale e di provenienza locale: ma le opzioni disponibili sono tantissime, e la scelta finale sarà sempre la tua.
Ti suggeriamo di fare riferimento al libro sopracitato per un prontuario completo di tutti gli ingredienti. Una panoramica ragionata si trova anche nel sito di Patrizia, IlMioSapone.it.
Avere pazienza è il segreto per ottenere un vero successo: un sapone di buona qualità!
Dopo la reazione chimica il sapone dovrà riposare per settimane o alcuni mesi. Con il passare del tempo infatti, il sapone perde acqua e diventa più compatto, resistente e gentile sulla pelle nonché più ricco di schiuma. Per una perfetta stagionatura, il sapone deve essere conservato in un luogo buio e asciutto, come un armadio.
Una volta utilizzato, riponi il tuo sapone su un supporto che gli consenta di sgocciolare a sufficienza. In questo modo si conserverà più a lungo. Alterna due o tre saponette all’uso per dare il tempo a tutte di asciugarsi nel modo corretto.
Buon sapone a tutti!
Patrizia & Marina
(C) Marina Tadiello
Ringrazio di cuore Marina e Patrizia per aver dedicato il loro tempo alla creazione di questa guida che spero vi sia stata utile!
Adesso tocca a te: condividi questo articolo cliccando sui pulsanti ai social network qui sotto!
Un bacio,
DebyVany91
This post was last modified on 18/05/2019 16:13
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