L’alopecia androgenetica è una patologia che prevede la caduta dei capelli o a chiazze oppure in una zona ben definita che solitamente è quella che si configura nella parte della tempia, e che viene chiamata anche semplicemente come stempiatura incipiente. Con il lungo andare l’alopecia androgenetica può portare alla totale calvizie. Ma come nascondere questo difetto estetico? Una soluzione è la tricopigmentazione di Toni Belfatto .
La tricopigmentazione è un intervento non invasivo che si può usare per riuscire a camuffare nel migliore dei modi le problematiche che sono legate all’alopecia androgenetica. La perdita dei capelli che può avvenire in varie zone del capo, può essere camuffata attraverso l’uso di questo intervento, creando un effetto naturale simile a quello che si ottiene con la rasatura. Ma come funziona il trattamento di tricopigmentazione? Scopriamolo insieme.
La tricopigmentazione è una tecnica estetica, che fa parte della dermopigmentazione, che permette di sfruttare degli strumenti moderni e innocui per la salute della pelle per coprire problematiche causate dalle cicatrici, dall’alopecia androgenetica oppure dalla calvizie. Ma come funziona questo trattamento?
Il trattamento di tricopigmentazione prevede l’uso di queste tecniche per riuscire a realizzare sul capo un effetto simile a quello di una rasatura completamente naturale. Per ottenere quest’effetto i professionisti della tricopigmentazione usano: il dermografo e i pigmenti.
Il dermografo è lo strumento meccanico che presenta alla punta degli aghi con una piccola apertura, questi sono realizzati in acciaio inossidabili e plastica, e possono prelevare e successivamente rilasciare i pigmenti all’interno dell’epidermide del capo.
I pigmenti sono quelli che permettono di ottenere l’effetto estetico finale, questi sono completamente anallergici, non contengono metalli pesanti, e sono inoculati sotto l’epidermide al fine di realizzare l’effetto desiderato.
Uno dei vantaggi di questo trattamento, oltre alla riuscita completamente naturale, è la possibilità di ottenere un effetto completamente naturale, tridimensionale e piacevole senza sottoporsi a un intervento troppo invasivo. Inoltre, a differenza del tatuaggio tradizionale è possibile considerare un altro vantaggio, ossia la reversibilità del trattamento. La tricopigmentazione, infatti, dura per circa 12 mesi. Dopo di ché se lo si desidera ci si sottopone agli interventi di richiamo, altrimenti si lascia svanire definitivamente.
Una delle domande che chi si vuole sottoporre a questo intervento si fa più spesso è se sia doloroso o meno il trattamento. Bisogna considerare che questo trattamento non avviene in presenza di anestesia in quanto non provoca dolore, ma solo un leggero fastidio dato dal picchiettare leggero degli aghi. Più o meno la sensazione è simile a quella che s’avverte durante un tatuaggio. Naturalmente, la soglia del dolore è molto soggettiva, per questo motivo alcuni potrebbero sentire più dolore rispetto agli altri.
Il trattamento di tricopigmentazione prevede che ci si sottoponga a tre sedute in totale per andare a contrastare e nascondere gli effetti dell’alopecia androgenetica. Quindi per eliminare questa problematica si deve sottostare alle prime due sedute per la realizzazione di tutta la capigliatura. La terza invece viene fatta 30 giorni dopo al fine di mantenere l’effetto.
This post was last modified on 27/07/2021 18:28
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